Smorum
Altro non è che una specie di frittata dolce, sminuzzata, un dolce povero a base di latte, uova e farina da gustare a fine pasto. Il classico dessert della nonna, che con poco fa contenti tutti, arricchito da confettura, mele o gelato per le occasioni più importanti.
Ingredienti
- 200ml latte
- 200g farina 0
- 2 uova
- una spruzzata grappa trentina
- 2 cucchiai di zucchero
- Per guarnire
- Zucchero a velo
- Confettura di mirtillo rosso (o di ribes rosso) oppure mele cotte e gelato al fiordilatte oppure crema di nocciole
Per la versione Gluten Free sostituire la farina di 0 con farina di riso
Procedimento
Unisci tutti gli ingredienti insieme in una ciotola e mescola fino ad ottenere una pastella liscia e omogena. Per evitare grumi consigliamo di procedere unendo le uova con lo zucchero, quindi aggiungere la farina, il latte freddo ed infine la grappa trentina.
Scalda quindi una padella antiaderente con una noce di burro o, per una versione più light, con oleata con un filo d’olio di semi.
Procedi versando la pastella e andando quindi a formare una crepes piuttosto alta.
Quando inizia a rosolare, taglia la crepe a tocchetti, sempre con l’ausilio di una spatola, partendo dal centro e rivoltando i vari pezzetti fino ad una completa doratura.
Spolvera di zucchero a velo e servi con una confettura di mirtillo o ribes rosso (in dialetto garnètole) oppure con delle mele cotte insaporite con della cannella e accompagnate a del gelato fiordilatte. I bambini, invece, spesso amano l’abbinamento con della crema di nocciole.
Gustati lo smorum a fine pasto insieme ad una buona grappa trentina invecchiata.
Lo sapevi che…
Secondo il dizionario Primierotto di Livio Tisot questa frittata dolce sarebbe nata nel Medioevo ad opera dei minatori austriaci. A seconda della zona ha preso diversi nomi, la versione primierotta battezza questa ricetta sotto il nome di Smorum.
Esperienze ed iniziative collegate
Consigli per gli acquisti
Ricetta ideata e realizzata da
Patrizia Sperandio del Ristorante Pizzeria Il Caminetto (Primiero San Martino di Castrozza)