Ciuìga del Banale
La produzione delle ciuìghe si colloca tradizionalmente nel periodo che va dall'autunno fino al sopraggiungere della primavera ed è tipica della zona del Banale (Giudicarie Superiori).
Si tratta di un prodotto fresco a base di carne di suino alla quale vengono aggiunte rape cotte.
Il prodotto va consumato preferibilmente cotto, affettato, da solo o accompagnato ai crauti.
Le ciuìghe, un tempo piatto povero della tradizione contadina trentina, venivano prodotte con carni miste di maiale e di manzo, di seconda scelta. Oggi sono preparate con carni scelte quali spalla, coppa, pancetta, gola e con una percentuale di rape di circa il 35-40%.
La preparazione inizia con la bollitura delle rape, che vengono poi macinate e lasciate asciugare per due giorni in una cassa forata coperta da una tavola di legno. A questo punto vengono aggiunti la carne e le spezie (sale fino, pepe nero, aglio tritato), quindi la pasta è passata al tritacarne. Al termine di questa fase il prodotto ottenuto viene insaccato in un budello di manzo, del diametro di circa 4 centimetri, massaggiato e punto per distribuire la pasta ed eliminare eventuali bolle d'aria, e successivamente tagliato in salamini di 10 centimetri l'uno circa. Nell'ultima fase di lavorazione le ciuìghe vengono portate in un locale seminterrato e opportunamente aerato, con pareti e pavimento in calcestruzzo, dove restano un giorno per l'asciugatura e l'affumicatura. Quest'ultima è ottenuta con la combustione di truciolo di pianta a foglia caduca (preferibilmente faggio), Le ciuìghe passano quindi in un altro locale per la conservazione, da dove sono prelevate per il consumo che deve avvenire entro il mese successivo alla produzione.
Fonte "Agroalimentare in Trentino" edito da Palazzo Roccabruna - Camera Commercio A. A. di Trento